Ordina subito il nostro popolare calendario dell'Avvento LINDT in edizione limitata!

Una ragazza scatta delle foto con il sole basso

Fotografare in condizioni di luce difficili

L’illuminazione è l'ingrediente essenziale che determina il successo di una fotografia. Eppure, spesso ci ritroviamo a fotografare in condizioni di luce sfavorevoli, in cui portare a casa lo scatto voluto diventa una vera impresa.

Quando si parla di condizioni di luce difficili, spesso si pensa ad una scarsa illuminazione. In realtà, anche una luce troppo forte o grosse differenze di luminosità all'interno di uno stesso scatto possono essere un ostacolo non indifferente. In questo articolo vi forniamo alcuni suggerimenti utili per realizzare delle buone foto in tali contesti.

Problema 1: luce scarsa

Sia negli ambienti chiusi che all’aria aperta, capita spesso che la quantità di luce ambientale non sia sufficiente per realizzare uno scatto correttamente esposto. Il modo più adatto per gestire una luce troppo debole dipende molto dal soggetto che si vuole fotografare.

Soluzione 1: impostare correttamente la fotocamera

La prima soluzione, e al tempo stesso la più semplice, per far arrivare più luce al sensore è quella di regolare i diversi parametri di impostazione della fotocamera come diaframma, tempo di esposizione e ISO. 

Un buon metodo è dunque quello di aprire il diaframma, in modo che una maggiore quantità di luce raggiunga il sensore della fotocamera. L’utilizzo di un diaframma molto aperto comporta tuttavia una riduzione dell'area dell'immagine che viene messa a fuoco e dunque è adatto se ci si vuole concentrare su un oggetto preciso che non occupa un’area molto ampia dell’inquadratura. Con questa impostazione non è quindi possibile mettere a fuoco oggetti di grandi dimensioni.

Se invece desiderate fotografare un paesaggio o un orizzonte nella loro interezza, l’unica soluzione possibile è quella di aumentare il tempo di esposizione: maggiore è il tempo di posa, più a lungo l'otturatore della fotocamera rimarrà aperto. Anche in questo caso esiste un limite: un tempo di esposizione prolungato è adatto solo per soggetti statici, a meno che non vogliate ottenere un effetto mosso fotografando soggetti in movimento, come ad esempio una cascata.

Il terzo metodo che vi può aiutare ad ottenere un'immagine più luminosa è quello di modificare il valore ISO. Questo parametro indica la sensibilità del sensore alla luce ed è normalmente compreso tra 100 e 200. Di conseguenza, man mano che si aumenta il valore ISO, il sensore diventa più sensibile alla luce. In apparenza, questa impostazione potrebbe sembrare la soluzione ideale per fotografare in condizioni di luce scarsa. Ma attenzione: l’aumento del parametro ISO potrebbe far comparire dei disturbi nell'immagine, i cosiddetti rumori digitali, e ridurre quindi la qualità dello scatto.

Soluzione 2: aiutarsi con un treppiede

Più lungo è il tempo di esposizione, maggiore è la quantità di luce che il sensore della fotocamera riesce a catturare. Tuttavia, non è sempre facile utilizzare tempi di scatto molto lunghi senza che l’immagine risulti mossa. Se la lunghezza focale non è troppo elevata, si può impostare l'otturatore ad una velocità pari o inferiore a 1/60. Per tempi di esposizione più lunghi l’aiuto di un treppiede diventa inevitabile. Aumentando il tempo di esposizione, è possibile utilizzare un’apertura minore del diaframma e catturare gli oggetti in modo completamente nitido anche in caso di scarsa luminosità.

Per essere ancora più sicuri di ottenere un'immagine nitida e senza sfocature, oltre al treppiede, potete servirvi anche di un cavo di scatto a distanza. In questo modo eviterete che la pressione del dito sul pulsante di scatto porti a qualche tremolio della fotocamera. Come già accennato in precedenza, questo metodo comporta il rischio di un'immagine mossa in caso di soggetti in movimento, motivo per cui è adatto solo per motivi statici.

Soluzione 3: la scelta dell’obiettivo

Anche la scelta dell'obiettivo influisce enormemente sul risultato finale dello scatto. La prima opzione che avete a disposizione è quella di utilizzare un obiettivo fotografico veloce. Questo tipo di obiettivi offrono infatti valori di apertura particolarmente elevati, permettendo così al sensore di ricevere più luce. Questi valori di apertura si trovano spesso negli obiettivi a lunghezza focale fissa. Tali obiettivi, tuttavia, presentano uno svantaggio: l’inquadratura dell’immagine può essere variata soltanto cambiando la propria posizione.

Un'altra opzione è quella di utilizzare un obiettivo grandangolare per avvicinarsi al soggetto che si intende fotografare. Il grandangolo offre infatti il vantaggio di una grande profondità di campo anche quando il diaframma è impostato ad un’apertura maggiore.

Problema 2: luce troppo forte

Quando si fotografa in ambienti chiusi, raramente ci si trova a lavorare con un’illuminazione troppo elevata, dato che è quasi sempre possibile regolare le sorgenti luminose. Anche se i raggi che entrano dalla finestra sono troppo forti, si può comunque risolvere il problema con tende e persiane. Non è altrettanto facile quando si è all’esterno: il sole non può essere regolato o semplicemente coperto. Ma anche in questi casi ci sono degli accorgimenti che vi possono venire in aiuto.

I filtri ND aiutano a ridurre la luminosità elevata del cielo

Soluzione 1: utilizzare dei filtri

I filtri a densità neutra, detti anche ND, sono dei filtri di colore grigio in grado di assorbire la luce senza modificare le tonalità e i dettagli dell'immagine. Questi filtri sono disponibili in diversi spessori, in modo da poter affrontare le diverse situazioni di luce.

Soprattutto nella fotografia di paesaggio capita spesso che il cielo sia sovraesposto o addirittura bruciato. Se la demarcazione tra paesaggio e cielo forma una linea retta, un filtro a densità neutra graduato, o filtro digradante, è quello che ci vuole. Il filtro digradante ha la stessa funzione del normale filtro a densità neutra, con la differenza che non scurisce uniformemente l'immagine. Come suggerisce il nome stesso, il filtro presenta una metà più scura e una metà leggermente oscurata, con la parte centrale che sfuma. In questo modo è possibile scurire il cielo senza diminuire eccessivamente la luminosità del paesaggio in primo piano.

Soluzione 2: recuperare la luminosità in fase di post-elaborazione

Sia il bianco che il nero possono dare origine a immagini “bruciate”, che poi è molto difficile recuperare attraverso la post-elaborazione. Dal momento che le zone bianche della foto bruciano più velocemente, è preferibile scattare una foto troppo scura piuttosto che una troppo chiara. Per le immagini scattate in formato RAW, è possibile recuperare maggiore luminosità e colore nell'immagine con poche impostazioni.

È possibile correggere la sottoesposizione in fase di post-elaborazione

Soluzione 3: utilizzare l’effetto controluce

Non è unicamente il forte sole di mezzogiorno a rappresentare una sfida in fotografia: anche il sole basso al crepuscolo è spesso problematico. In queste situazioni è possibile sfruttare a proprio vantaggio il controluce e i conseguenti riflessi sulla lente e trasformali abilmente in un effetto stilistico. Per ottenere questo effetto, dovete posizionare il soggetto tra la fotocamera e il sole.

Problema 3: forti differenze di luminosità

Quando si scattano foto di oggetti in bianco e nero, o all’interno di edifici in cui entra una forte luce da porte e finestre, spesso emergono enormi differenze di luminosità nell'immagine. Questo può diventare un problema perché il sensore è in grado di registrare solo un numero limitato di livelli di luminosità, mentre le situazioni di alto contrasto spesso superano la gamma dinamica della fotocamera.

Soluzione 1: il bracketing dell’esposizione

Quando la gamma dinamica diventa troppo vasta, la soluzione è molto chiara: il bracketing dell’esposizione. Questa tecnica consiste nel realizzare una serie di riprese dello stesso soggetto con esposizioni differenti mettendo a fuoco diverse aree dell’immagine, in modo che alla fine di ogni scatto una zona diversa dell’inquadratura sia esposta in modo ottimale. Le diverse riprese vengono successivamente sovrapposte e fuse in un’unica immagine, in modo da selezionare ed evidenziare l'esposizione ottimale per ogni area dell'immagine.

Affinché le immagini siano perfettamente congruenti, è di estrema importanza l’utilizzo di un treppiede. Se invece ci si concentra più sui contrasti e sui colori dell'immagine che sull'esposizione durante la creazione e la fusione degli scatti, è possibile utilizzare il bracketing per creare un'immagine HDR.

Conclusioni

Anche le tecnologie più moderne mostrano i propri limiti quando si tratta di scattare fotografie in situazioni di luce difficili. In caso di scarsa illuminazione o di luce troppo intensa, spesso risulta difficile, se non impossibile, riuscire a catturare i soggetti così come vengono percepiti dall’occhio umano.

Per ogni problema che deve essere risolto in fotografia, la conoscenza dei valori di diaframma, tempo di scatto e ISO, e dei relativi effetti reciproci, è fondamentale. Quando modificare le impostazioni della fotocamera non basta, accessori aggiuntivi come un treppiede o diversi filtri ci aiutano a gestire le situazioni più difficili. Se però non avete a disposizione il giusto accessorio fotografico, è preferibile sottoesporre l’immagine piuttosto che sovraesporla. Le aree sottoesposte, infatti, sono più facili da correggere e recuperare rispetto alle aree sovraesposte in fase di post-elaborazione.

Altri contributi